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Premessa e stato dell'arte 

La maggioranza dei docenti proponenti ha svolto nell'ultimo quinquennio attività scientifica e di ricerca presso l'Università di Catania mirata all'azione integrata delle varie figure con l'obiettivo comune di sostenere e implementare i sistemi di biorisanamento e di acquacoltura ricadenti nell'area Siciliana. Molti docenti proponenti hanno in itinere e in alcuni casi concluso attività di ricerca sia singolarmente che in collaborazione su progetti di biorisanamento, molti dei quali finanziati in ambito regionale che nazione che hanno visto la partecipazione e l'interesse di imprese nazionali ed internazionali (Acqua azzurra, IKEA, ORTOGEL, ecc... )

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I Docenti dei tre dipartimenti coinvolti hanno già collaborazioni passate e in essere sullo studio dell'avifauna terreste e lacustre, sui temi della valutazione tossicologica ambientale, animale e umana, della fitoremediazione, dell'implementazione della qualità delle acque dei bacini siciliani, del monitoraggio della qualità dei mangimi e del pesce di allevamento, dell'implementazione e del monitoraggio di sistemi sostenibili di fitodepurazione, di coltura idroponica, di biomasse per la produzione di energia, della qualità delle emissioni da nuovi sistemi tecnologici sostenibili, sulla sperimentazione e verifica di nuovi bioindicatori dello stato ambientale, sulla ricerca e sperimentazione di nuovi sistemi per il recupero degli scarti ambientali.

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La costituzione del Centro permette ai docenti proponenti di offrire attività di ricerca e attività di valutazione di efficacia dei sistemi già in essere sia di biorisanamento che di acquacoltura (inclusa la qualità totale del prodotto allevato e la ricerca di nuove formulazioni innovative di mangimi per allevamenti ittici ) sul territorio siciliano oltreché di supporto ed innovazione tecnologica in impianti ex-novo di biorisanamento e di acquacoltura di nuova generazione.

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La costituzione del centro di ricerca potrà sfruttare le convenzioni esistenti che l'Università di Catania ha aperto sia con enti privati e pubblici che con scuole secondarie, per meglio realizzare gli scopi stabiliti non ultimi quelli della formazione di nuove figure professionali. Potrebbe inoltre essere propulsore di ulteriori accordi fra l'Università ed altri enti di ricerca e/o aziende private.

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Inoltre, la costituzione del Centro permette di definire accordi di collaborazione con organizzazioni e associazioni operanti nel ramo, allargare le basi di competenza, fornire maggiori spunti all'attività di divulgazione delle tematiche del biorisanamento ambientale e tutela della salute attraverso uso di prodotti agricoli e ittici di maggiore qualità, ricercare sponsorizzazioni con società ed organizzazioni interessate all'iniziativa. 

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Questa attività si configura anche come un'attività fruibile per l'aggiornamento dei docenti delle scuole e soprattutto di dottorandi e specializzandi e di addetti al settore. 

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Tematica Scientifica

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Il “Centro di Ricerca Interdipartimentale per l’implementazione dei processi di monitoraggio fisico, chimico e biologico nei sistemi di biorisanamento e di acquacoltura” si propone di studiare le opportune metodologie d’intervento di biorisanamento e di gestione di impianti di acquacoltura con lo scopo di promuovere una serie di approfondimenti multiculturali sul tema biorisanamento, monitoraggio, e acquacoltura atti a mettere in evidenza le caratteristiche più salienti di una parte importante del mantenimento degli equilibri ambientali e della resilienza ambientale già scientificamente riconosciuti come fondamentali per la salute.  Il centro di Ricerca di nuova costituzione provvederà a sostenere e adiuvare, grazie al suo peculiare target scientifico, nuove proposte imprenditoriali vocate all’applicazione dell’innovazione scientifica e tecnologica nelle scienze agronomiche ed ambientali, le quali saranno utili a incrementare e rafforzare la terza missione dell’Ateneo di Catania. Essendo L’Ateneo di Catania sito in una Regione a vocazione prettamente agricola, particolare attenzione sarà rivolta all’analisi per scenari, relativi alla compresenza della pesca e dell’acquacoltura come pratica agricola complessa e di altre attività agricole ed economiche capaci di incidere sull’ambiente o che da esso dipendono, non di meno all’analisi di scenari relativi alla bonifica e riqualificazione di suoli, acque e ambienti confinati, con il fine di identificare le modalità di ripristino più ecocompatibili come già più volte indicato dalle Politiche Comunitarie per la Pesca e Acquacoltura e dalle Politiche comunitarie Agricole ed Industriali più in generale. Sono inoltre considerati l’impatto ambientale e la sostenibilità e la gestione economica degli scenari ipotizzati.

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I proponenti sono integrati in modo da consentire un approccio globale e multidisciplinare integrando le varie conoscenze nel trattare gli impatti di nuove tecnologie sull’allevamento, sull’agricoltura e sugli ambienti più in generale e di conseguenza sul pesce e su altri prodotti derivanti dall’attività zootecnica (api, ecc…) e di allevamento algale. Si potranno inoltre sviluppare modelli di rete trofica e di comunità di organismi di livello trofico superiore (per esempio modelli di habitat, funzionali, di popolazione, di spettro di taglia, di nicchia, empirici o bioenergetici) utili ad esplorare, comprendere e applicare attraverso la definizione ed uso di nuovi bioindicatori, le dinamiche di funzionamento di questi componenti in un contesto ecosistemico allargato all’uomo utilizzando tali sistemi per fini più nobili quali il biorisanamento e la produzione agricola e zootecnica ecosostenibile per i popoli e l’ambiente.

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Il centro di ricerca proposto rappresenta anche un’occasione per parlare ai più giovani del territorio in cui viviamo, della possibilità di una sua valorizzazione economica ed ambientale e quindi delle ricadute sulla salute di sistemi sostenibili.

Non si deve dimenticare che conosciamo poco dei sistemi di interdipendenza tra specie vegetali, animali e ambiente e ancora troppo poco i risvolti che le attività umane hanno su di essi. Accanto a vari tipi di inquinamento ancora poco esplorati come quello acustico, elettromagnetico e luminoso, altre forme più tradizionali di inquinamento mettono a repentaglio la salubrità dei nostri luoghi di vita e di lavoro.

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Le attività di ricerca della maggior parte dei proponenti sono presenti nei descrittori relativi all’acquacoltura, alle politiche idriche e alle politiche ambientali attuali, più in generale. Il Centro di ricerca stimolerà la curiosità e l’interesse per l’ambiente e il suo biorisanamento, punti principali di partenza per una visione più ampia di salvaguardia dell’ambiente acquatico e terrestre con ovvie ricadute su pratiche agricole e industriali innovative.

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